FRISONA ITALIANA

La Frisona Italiana rappresenta il ceppo italiano della razza Pezzata Nera Olandese, originaria della regione della Frisia; essa  deriva dall’incrocio dei diversi ceppi di Pezzata Nera creatisi in vari Paesi [soprattutto Canada (Canadian Holstein) e, successivamente, USA (Holstein Friesian)]. Negli anni ’60 la Frisona Italiana superò come consistenza la Bruna. La zona di maggior diffusione è la Pianura Padana. In virtù dell’eccellente attitudine lattifera la Frisona è divenuta, nell’arco di poco più di un secolo, la razza bovina più diffusa.

Nel 1945 viene costituita  l’Associazione Allevatori di Bovini di razza Pezzata Nera Italiana e nel 1957 nasce ufficialmente l’Associazione Nazionale Allevatori della Razza Frisona Italiana (ANAFI) con l’istituzione del Libro Genealogico Nazionale. L’ANAFI, con sede in Cremona,  dal 1999 si occupa anche della Bruna e della  Jersey Italiana (ANAFIBJ).

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ATTITUDINE PRODUTTIVA

Razza altamente specializzata per la produzione di latte

  • Qt di latte media /lattazione (kg): 10.709
  • Grassi % media : 3,89
  • Proteine% media: 3,37
  • Vitelli / anno di vita: 0,53

Fonte: ANAFIBJ (2021)

AREA DI ORIGINE

Regione Olandese della Frisia

CARATTERI TIPICI

Grande taglia. Struttura molto poco muscolosa e forme angolose. Finezza costituzionale: ossatura leggera, testa esile, pelle fine, giogaia quasi assente.

Maschio adulto

Peso: 900 – 1300 kg

Altezza al garrese:  138-155 cm

Femmina adulta

Peso:  550 – 750 kg
Altezza al garrese:  130 – 150 cm

Caratteristiche somatiche 

Mantello:  pezzato nero con prevalenze più o meno marcate di uno dei due colori sull’altro; è presente anche la variante cromatica pezzata rossa (0,5 -1% della popolazione) dovuta alla presenza, allo stato di omozigosi, del gene codificate per il colore del mantello;  in alcuni allevamenti si assiste, sporadicamente, alla nascita di soggetti pezzati rossi, che a circa tre mesi di età, mutano la colorazione delle parti rosse in nere; questi soggetti presentano comunque, in età adulta, alcune peculiarità che rimangono rosse, come la riga mulina dorsale, che eventualmente può estendersi fino alla regione del costato, le orecchie e il muso in generale.

Testa: espressiva, proporzionata, distinta e vigorosa, con contorno ben definito e netto specie nella regione giugulare e con profilo superiore rettilineo; occhi vivaci; orecchie molto mobili; narici larghe; musello ampio e forti mascelle.

Linea dorsale:  rettilinea, rilevata, senza vuoto retroscapolare e con lombi larghi e forti.

Groppa: lunga e larga, all’incirca livellata non inclinata verso i lombi, con vertebre sacrali e coccige anche leggermente rilevate; attacco di coda non piatto o rientrato o troppo alto, coda piuttosto sottile.

Arti posteriori:  in appiombo, giustamente piazzati, forti, asciutti, con ossa piatte; natiche con profilo rettilineo; garretti piatti e larghi, con leggera angolatura, esenti da tare e con tendini e vene evidenti.

Piedi:  forti, ben serrati, con suola alta, specie al tallone; pastoie corte e forti.

Mammella:

anteriore moderatamente lunga e saldamente attaccata, con profilo inferiore quasi rettilineo e decisamente ascendente e profilo laterale leggermente arrotondato; vene addominali prominenti e tortuose; vene mammarie molto ramificate non troppo grosse e rilevate; tessuto spugnoso ed elastico.

posteriore saldamente attaccata, alta e larga con profilo posteriore in linea o leggermente sporgenti rispetto a quello delle natiche; marcata divisione in corrispondenza del legamento sospensorio centrale; vene mammarie e tessuto come nell’anteriore.

Capezzoli – di giuste dimensioni, perpendicolari, inserite al centro di ciascun quarto, cilindrici e terminanti tronchi e con un forte sfintere.

 

Fonti

Libro genealogico ANAFIBJ.

Marco Tazzoli, Tesi di  dottorato “Studio di alcuni geni che influenzano il colore del mantello e prospettive di applicazione per la tracciabilità dei prodotti di origine animale”,  Alma Mater Studiorum Università di Bologna, 2008.